La chiusura improvvisa da parte dell’istituto bancario del conto corrente. Cosa succede? Vediamo i motivi possibili.
Scoprire improvvisamente la chiusura del proprio conto corrente è inevitabilmente un trauma. Un pagamento che non è possibile effettuare, lo stipendio che non arriva e l’impossibilità di accedere ai propri risparmi. Si tratta di una situazione sconcertante e lascia attoniti. ma perché si verifica una circostanza del genere?

La prima considerazione da fare riguarda il diritto di recesso dal contratto. Bisogna osservare che sia il cliente che la banca hanno il pieno diritto di recedere dal contratto stipulato. Ma ci sono delle regole da rispettare e dei principi di correttezza che on possono essere ignorati. Resta il dubbio, perché la banca può decidere una cosa del genere? Quali sono le motivazioni?
Chiusura del conto corrente da parte della banca, cosa la determina
Diciamo immediatamente che se un cliente può recedere dal contratto che lo lega alla banca, anche quest’ultima ha la possibilità di stracciare l’accordo. Ma le legge prevede comunque dei termini che non dovrebbero essere ignorati. Un preavviso di 10-15 giorni è imposto dalla legge e la banca non può trascurare questa regola.
Ma attenzione perché ci sono anche dei giustificati motivi che consentono all’istituto bancario di non considerare il lasso di tempo del preavviso. Il recesso immediato dal contratto è previsto dalla legge e anche da specifiche clausole del contratto. Se il giustificato motivo non c’è, il recesso immediato e improvviso non è regolare. Ma quali sono le motivazioni considerate lecite per il recesso della banca?

Diciamo che non ci sono delle motivazioni elencate con precisione da norme giuridiche specifiche, ma la giurisprudenza e la prassi contrattuale consentono di individuare almeno quattro situazioni nelle quali il recesso improvviso è possibile. Sono situazioni di gravità e di rischio estremo che rendono impossibile la prosecuzione del rapporto banca – cliente.
Il primo motivo è il fondato sospetto dell’utilizzo dei fondi per attività illecite (ad esempio riciclaggio di denaro sporco). In un caso del genere la banca ha anche l’obbligo di avvisare le autorità di polizia. Si può dire che la banca chiude il conto per non essere complice. Altro motivo è la grave e ripetuta inadempienza degli obblighi contrattuali da parte del cliente. Ad esempio l’emissione di un assegno a vuoto o il comportamento aggressivo verso il personale della banca.
Altra motivazione la presenza di eventi che influiscono sulla capacità giuridica e sulla legittimità del cliente. Ad esempio il fallimento di un’impresa cliente. Infine altro motivo l’ordine specifico dell’autorità giudiziaria che obbliga alla chiusura del conto.